19/5/2006: la dura legge della salita
Finalmente il bel tempo! Dopo due prove del trofeo disputate con pioggia e freddo, ecco la tanto sospirata giornata di caldo e sole splendente. Ci voleva, perché in caso contrario qualcuno avrebbe potuto ritenere il trofeo Bonatti vittima di una maledizione e non di semplici coincidenze!
Nessun ritardo abissale, questa volta, e così i cinque partecipanti alla prova (Claudio, Marco, Marco A., Paolo, Peter) ritrovatisi di buon mattino sotto l’occhio esperto dell’immancabile “DS” Carlo, hanno tutto il tempo per un caffè durante il quale l’argomento principale non può che essere l’impegno di giornata. Non si tratta di una salita “normale”, non avremmo certo fatto cento chilometri di macchina per qualche rampetta… è una “signora salita”, quattordici chilometri con tratti fino al 20%, nobilitata anche dal fatto di essere utilizzata da Damiano Cunego (che abita poco distante) come banco di prova in vista degli impegni più importanti della stagione. A tale proposito conosciamo anche il suo record personale, risalente al 2003: 47’30”. Un riferimento prezioso, che al termine della prova ci permetterà anche un raffronto sorprendente…
Alle 10 si lasciano le macchine all’agriturismo, dove si mangerà alla fine della pedalata, e tutti in sella! Pochi chilometri di riscaldamento, poi l’attacco alla salita!
Nessuno dei ciclisti presenti è alla sua prima partecipazione al trofeo e quindi la classifica finale, almeno in teoria, si potrebbe già dire delineata. Ma, chissà, potrebbe anche esserci qualche sorpresa: Marco A. può vantare 800 km freschi freschi lungo le bellissime coste della Corsica, Claudio manca da un po’ ed i progressi fatti potrebbero andare oltre le aspettative, Marco, sempre alle prese con biberon e pannolini, proprio in vista del Fittanze ha cercato di dedicare agli allenamenti un po’ più di tempo. Le premesse per una prova combattuta sembrerebbero esservi tutte ed almeno sulle prime rampe le cose sembrano prendere questa piega: dopo un chilometro, infatti, Marco scatta bene e prende il largo! Che sia l’inizio di una lunga cavalcata verso la vetta? No, la dura legge della salita non ammette eccezioni. Marco rimane da solo per meno di un chilometro, poi i “pezzi grossi” del trofeo si rifanno sotto. Prima Paolo, quindi Peter lo superano inesorabilmente, lasciandogli comunque la soddisfazione di venire fotografato dal DS Carlo come primo fuggitivo di giornata. A qualcosa comunque il suo sforzo è servito: gli altri dietro di lui non recupereranno più il distacco
L’ascesa, quindi, si svolge come da pronostici. Troppo impegnative le pendenze per inventarsi alleanze, scattare a sorpresa od organizzare un inseguimento. Ognuno prosegue con il proprio passo e secondo le proprie possibilità. Paolo, galvanizzato dal bel sole, si mette subito al comando e imposta un ritmo che non ammette repliche. Peter è secondo, Marco soffre il colpo di testa iniziale ma conserva il terzo posto. Claudio sale agevolmente, Marco A. paga anche un peccato di gola commesso in pasticceria prima della partenza.
A metà percorso, dopo un breve tratto pianeggiante, ecco il piatto forte della giornata: tre chilometri di fuoco, pendenze tra il 10 ed il 20 per cento, con la strada che sale alternando brevi rettilinei a tornanti mozzafiato, in grado di spezzare le gambe a chiunque. Le posizioni non cambiano nemmeno in questo tratto, cambiano invece sono le condizioni meteo. Gli ultimi chilometri, decisamente più pedalabili, vengono infatti percorsi sotto nuvoloni scuri e minacciosi. Si alza anche un fastidioso vento contrario che rende ancora più faticose le ultime centinaia di metri.
Ma ormai siamo agli arrivi! Primo Paolo, con il tempo di 57′, a 4 minuti Peter, Marco a 9’40”, Claudio a 12’10”, Marco A. a 23′. Bravi tutti!
Dopo aver ripreso fiato e cambiati gli indumenti, ritroviamo la lucidità necessaria per valutare il risultato di Paolo. In 14 km, 9 minuti e mezzo in più di uno dei più forti scalatori professionisti, che conosce la salita come le sue tasche ed ha avuto modo di provarla diverse volte, è un risultato straordinario!
La discesa viene percorsa a velocità moderata da tutti, un po’ meno da parte di Marco A. che, una volta tornato a valle, fiuta l’occasione e tira dritto verso l’agritur.
Nella scorsa edizione, con una bella volata, Christian si era aggiudicato il traguardo di consolazione… non c’è motivo per cui anche questa volta non ci si debba giocare questo arrivo! Grazie anche alla poca organizzazione alle sue spalle, il fuggitivo arriva alle auto con grande anticipo e il Ds Carlo non manca di apprezzare la “tirata” e l’intuizione che gli ha permesso di riscattare il risultato della salita.
Come nella scorsa edizione, la giornata si chiude all’agritur “Erta” di Avio. Una bella mangiata e la premiazione con le sempre più originali creazioni di Carlo. Questa volta, oltre al meritatissimo trofeo per il primo classificato, c’è anche un curioso secondo trofeo a sorteggio, che si aggiudica Peter, ed una coppa per l’ultimo arrivato, che ottiene il permesso di non bruciare il premio (alla coppa erano addirittura allegati i fiammiferi!) per il buon risultato conseguito al ritorno.
Prima di salutarsi, in preda all’entusiasmo per le foto appena viste della biciclettata in Corsica di Marco A., si azzarda addirittura un futuro trofeo Bonatti, con il Ds Carlo al seguito con furgone, alla scoperta delle meraviglie di qualche isola mediterranea… ma di questa se ne dovrà eventualmente riparlare con calma!
Grazie a tutti per la bella sfida! Si potrebbe inserire Plan de Corones in calendario, così battiamo anche quelle mezze cartucce dei professionisti del Giro!!!
Voglio una salita con pendenze “umane” per dare battaglia a tutti!
La trovo io una bella salita con una pendenza umana : mettiamo il traguardo in fondo alla discesa…