La Mendola di Natale 2021
Quest’anno proverò a raccontare la Mendola in prima persona, come era solito fare il DS nelle sue cronache…
Apro il garage alle 8:40 di una fredda e umida vigilia di Natale. La bici è pronta, i premi sono solo da caricare in macchina, lo zaino l’ho riempito il giorno prima. Tutto sembra a posto, eppure so che anche quest’anno qualcosa succederà. Una dimenticanza, un malinteso, qualcuno perso per strada… perché al Trofeo Bonatti non c’è occasione in cui tutto fili liscio!
Puntualissimo ecco Claus, gli faccio strada fino al garage perché il premio speciale del DS è pesante e in bici non farei due metri. Fatto, saliamo in macchina e partiamo. Pochi giri di ruote e mi rendo conto di aver dimenticato gli occhiali. Vabbè, oggi non sarebbero serviti: non c’è vento, non ci sono insetti e non c’è nemmeno sole, purtroppo!
Dopo la prima rotonda realizzo che in via Druso avremmo dovuto attendere la consegna di eventuali zaini da parte di chi salirà da Bolzano in bici… me ne sto zitto perché ormai è tardi per rimediare, ma che inizio ragazzi :-/
Si parla del più e del meno, ma prima di arrivare al ritrovo di Appiano vorrei spiegare a Claus il mestiere del DS. Gli dico che non è un compito facile perché siamo un gruppo eterogeneo, con ritmi ed esigenze diverse. Gli racconto come si muoveva il DS Carlo, come fotografava l’ultimo del gruppo per poi risalire fino al primo e fare la carrellata di tutti i partecipanti per sincerarsi che non ci fossero problemi. Lui mi guarda, annuisce e nel frattempo tira fuori una tanica di graditissimo tè caldo, esattamente come faceva Carlo! Che bella sorpresa! Poi si arma di un piccolo megafono e si lancia in annunci e proclami di vario genere che fanno subito lievitare l’allegria; ma guarda, anche mio papà aveva queste simpatiche trovate! OK, dai, è chiaro che siamo in buone mani!
Nel frattempo vedo arrivare partecipanti e accompagnatori. Tra questi ultimi c’è Paolo, che quest’anno non sarà dei nostri per un problema… odontoiatrico, ma che si è offerto di portare Lina al ritrovo e si ferma per un saluto. Un premio lo merita solo per questo, e così il primo sacchetto di caffè e dolciumi è andato
Stefano è già lì da un po’, e presto ci farà sgranare gli occhi sfoggiando la solita divisa; davvero un contrasto stridente con l’abbigliamento da “omino Michelin” di molti di noi!
Subito dopo Erwin piomba nel piazzale con una fiammante E-bike che sembra un’astronave e racconta con entusiasmo che per scaldarsi ha già scalato il passo del Coyote, un “dente” molto appuntito tra la val d’Adige e il lago di Caldaro.
Saluto con piacere Rudi, un veterano del trofeo e uno dei pupilli del nostro amato DS Carlo. Quando me ne parlava si capiva che l’aveva preso in simpatia. Batto il cinque a Marwin, che si è inserito alla grande nel gruppo e che oggi punta deciso alla vittoria. Arriva Cesare e mi urla che siamo dei duri o qualcosa del genere, ma io a quel punto sono già nel pallone. Tremante di freddo inizio a frugare nello zaino alla ricerca di qualche indumento, ma è soprattutto la lista dei partecipanti che mi interessa, perché mi viene il dubbio che sia incompleta… oh mamma, abbandoneremo qualcuno al Maxi Mode anche quest’anno?
Come ogni anno molti scalpitano e iniziano a partire. Scappano Erwin, Lina e Cesare mentre io temporeggio perché qualcosa non torna… ma alle 9:28 ecco che il fuori-lista, Fabio, viene a salvarmi! Gli avevo consigliato io stesso di arrivare all’ultimo momento per non soffrire il freddo e lui mi ha preso in parola, giungendo puntualissimo! Figuraccia scampata, almeno stavolta!
Siamo pronti, via! Imbocchiamo la salita, facciamo forse duecento metri e ne abbiamo già perso uno: Rudi è fermo all’incrocio, appiedato da un problema tecnico! Curioso: l’episodio chiave della Mendola di Natale accade al primo metro di salita. Perché quel contrattempo fa sì che Marwin e Fabio si avvantaggino leggermente sugli altri mentre io e Stefano, dopo il riaggancio di Rudi, iniziamo una rincorsa che non darà i risultati sperati.
Come si sarebbe svolta questa edizione della Mendola di Natale senza quell’iniziale salto di catena? Con ogni probabilità io mi sarei “esibito” nei soliti due o tre scatti spacca-gambe (le mie…), e la sfida sarebbe stata tra Stefano e Marwin. Verifica rimandata al prossimo anno
Torno alla cronaca con il transito al Bellavista e una situazione che non mi è ben chiara. Sono convinto che a condurre ci sia la coppia Marwin-Fabio, invece saprò solo a Mendola conclusa che il primo era già saldamente in testa con l’altro all’inseguimento. I tre partiti anticipatamente sono nei paraggi, a seguire io e Stefano, con Rudi che ci ha appena salutati e che salirà ad andatura più tranquilla. Le informazioni sui distacchi non mi aiutano: tanto, poco, un minuto e mezzo, tre… boh!
Alle Roccette io e Stefano scopriamo che stavamo inseguendo Lina e Cesare… e così Stefano, che stava chiaramente salendo col freno tirato, si decide per l’allungo. In breve lo perdo di vista e saprò poi che grazie al coraggioso inseguimento si è guadagnato il secondo posto, con Marwin ormai imprendibile e Fabio ottimo terzo. Quarti a pari merito io e gli elettrificati Lina ed Erwin, quindi Cesare e infine Rudi. Tutti sotto l’ala protettrice del nostro DS Claus, che ha superato la prova a pieni voti!
Menzione specialissima per Lina, che è salita nonostante il freddo dimostrando che il gentil sesso non è debole come lo si dipinge. Bravo Erwin per aver usato la E-bike in modalità ECO, l’aiuto ricevuto dal motore è stato minimo. Ottimo Cesare, sempre sul pezzo, coraggioso per essere salito da Bolzano, come lui solo Marwin, incurante del freddo. E Marwin, appunto. Ottima prestazione, si è fatto praticamente tutta la Mendola da solo, in testa. Nel filmato del DS lo si vede pedalare con scioltezza. Mi rimane da citare Stefano (l’allungo alle Roccette è stato deciso, ma tardivo), Fabio, che pensavo di raggiungere e che invece ha tenuto alla grande su un terreno non suo come la salita, e Rudi. Lui parte e con il suo ritmo arriva ovunque. Non per niente alcune delle sue escursioni superano i 200 km.
Ma è stato un piacere incontrare anche altri protagonisti (sia pur non pedalatori) di precedenti edizioni. Bello veder sfilare la macchina di Giovanni, che non ha resistito al richiamo della Mendola di Natale nonostante un periodo così così, e devo ringraziare anche Erica, che si sta ritagliando un posto di primo piano in questa manifestazione: fotografa, cronometrista, accompagnatrice, mamma… più di così che potrebbe fare!?
Stiamo tra l’altro allevando la prossima generazione di “mendolari”! Il piccolo Lorenzo, nonostante la giovanissima età, è già pluripremiato
Dopo il cambio d’abiti (all’aperto, come sempre!), rintanati nell’ormai collaudatissimo bar Rosengarten, mi ritrovo ad osservare i partecipanti di questa Mendola di Natale ridere e scherzare dicendomi che sì, è un mezzo miracolo essere riusciti a passare un po’ di tempo insieme. Non era scontato con quello che è successo in questi ultimi due anni. Merito dell’amicizia che ci lega, sapientemente coltivata dal nostro indimenticabile DS. Non lo potremo mai ringraziare abbastanza per questo.
Ma vediamo nel dettaglio la classifica e il riscontro cronometrico… tenendo conto della partenza al rallentatore e dello spirito goliardico che ha caratterizzato la prova!
1) Marwin (secondo Strava ha impiegato 1h01’30”)
2) Stefano a 3’30”
3) Fabio a 4’26”
4) Erwin, Marco e Lina a 5’10”
7) Cesare a 8’55”
8) Rudi a 12’25”
E visto che a qualcuno mancano le tanto temute sanzioni del DS, ci provo io!
-Sanzione a Stefano per essersi presentato con una bici montata solo la sera prima, con alcuni problemi meccanici.
-Sanzione a Rudi per aver tirato fuori la bici dalla cantina senza provare il cambio prima di partire.
-Sanzione per il sottoscritto per carenze organizzative… e pensare che mi ero anche impegnato! ;-(
Vedremo di far scontare le penalizzazioni alla prossima occasione ;-)))
Un ringraziamento a tutta la banda!
Il primo gennaio 2022, sull’onda dell’entusiasmo, siamo riusciti a ritrovarci per una simpatica appendice della Mendola di Natale: il “Colle di Capodanno”, una tradizione portata avanti dall’amico Paolo che quest’anno ha coinvolto il trofeo Bonatti. È stata un’occasione per provare la formula dello “scambiaciclista” che magari ci verrà comoda negli anni a venire. In cosa consiste? Si parte con un gruppo e per strada i personaggi cambiano! E infatti, dopo aver scalato il Colle, Cesare è rientrato per la via più breve proprio mentre arrivava un affannato Stefano, partito in gran ritardo. Allo scollinamento per Pineta di Laives ci ha salutati Marwin, sostituito verso Bolzano da Lina, che era rimasta in pianura e che ha potuto partecipare al secondo brindisi, dopo quello in vetta. È una formula che, a pensarci, potrebbe venire incontro alle esigenze di tutti e permetterci di organizzare qualcosa anche durante la stagione… vedremo!
Paolo, Enzo e il sottoscritto sono dunque i “duri e puri”, che hanno coperto tutto il percorso previsto, ma a Paolo va una menzione speciale per l’accompagnamento musicale lungo la salita e per i due brindisi offerti lungo la strada.
Chissà che nei prossimi anni, “grazie” al riscaldamento globale, non si possa proseguire con questo uno-due ciclistico sotto le feste.
Buon anno a tutti!
Mi è dispiaciuto non potermi produrre in almeno uno dei miei proverbiali scatti Ma forse è meglio così, soprattutto per me
Il premio piú grande andrebbe a te Marco, che organizzi questa manifestazione con il cuore, sempre spinto dalle dritte che ti ha lasciato il DS!
Grazie di tutto! …
Mi sto già preparando per l’edizione 2022!
Parto lavorando sul peso con la dieta del panettone :D
Bravo Marco! Concordo pienamente con Lina. Il primo premio andrebbe a te
Grazie a te, ma anche a tutto il gruppo
Ormai è un evento mitico da perpetrare e partecipare “finché morte non ci separi”.
Anche Stefano ha fatto tutto il giro. In ogni caso, il Giro del Colle, come inizio anno è dopante