La tremenda siccità 2017

Si usa dire che un’immagine vale più di mille parole; ebbene, mai come in questo caso questa affermazione si dimostrerà vera! L’estate 2017 in quanto a temperature è stata seconda solamente al terribile 2003, ma in quanto a scarsità di precipitazioni è andata oltre ogni più nefasta previsione.
Non riporto dati, anche perché con l’ormai capillare rete di stazioni più o meno professionali sparse ovunque si rischierebbe di estrapolare scenari che, descrivendo l’andamento solo di alcune località, potrebbero addirittura portare fuori strada… così è accaduto su alcuni forum meteo. Basta infatti che su una zona, favorita per questioni orografiche, si scateni un breve ma intenso rovescio temporalesco per incrementare l’accumulo stagionale di un centinaio di millimetri, caduti peraltro in brevissimo tempo e quindi poco utili per risolvere la crisi idrica perché solo in piccola parte assorbiti dal terreno.
L’attenzione va invece posta sulla media generale, che ci parla di molte aree bagnate (dopo una primavera poco piovosa) da poche decine di litri per metro quadro nel corso dell’intera estate.
A conforto (purtroppo) di tutto ciò ecco due immagini, la prima relativa al 17 agosto 2014 (estate non calda e piuttosto umida), la seconda allo stesso giorno del 2017. Il confronto è impietoso. Forse per la prima volta, dopo i tanti, troppi sensazionalismi dei media, non ci si può scandalizzare nel sentir parlare di desertificazione. Per sanare le ferite di questa tragica estate, resa ancor più terribile da incendi devastanti soprattutto in Appennino, servirà un autunno molto, molto piovoso. Staremo a vedere.

Situazione il 17 agosto 2014

17 agosto 2017: sembra un altro pianeta!

Fonte immagini: https://lance3.modaps.eosdis.nasa.gov/imagery/subsets/?area=eu

Riporto inoltre due immagini tra le tante circolate quest’estate su internet; dimostrano lo stato pietoso dei ghiacciai alpini. Anche in questo caso le parole non servono.

AGGIORNAMENTO A NOVEMBRE 2017: Solo alcune zone della nostra penisola hanno recuperato (e solo in parte) il deficit causato da una primavera e un’estate con scarsissime precipitazioni. In alcune regioni, come per esempio il Piemonte, la crisi idrica prosegue…

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